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Comune di Marciana
INFORMAZIONI STORICHE E CULTURALI
Marciana Dopo Poggio e le sorgenti si raggiunge Marciana (m 375, ab. 2214), comune che a differenza di quello di Marciana Marina è molto
esteso tanto da comprendere buona parte del versante occidentale dell'Elba. Tra le frazioni di Marciana ci sono infatti Procchio,
Poggio e tutti i borghi della costa ovest: Chiessi, Pomonte, Zanca e Sant'Andrea.
In alto a dominare il paese è la fortezza degli Ap piani, costruita dai pisani nel X11 secolo e modificata dai nuovi padroni dell'Elba nel corso del '400.
Il panorama che si gode da questo punto, dove si trova anche un centro d'informazione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, è
ampio e aperto verso Portoferraio e tutta la costa che si snoda fino a Marciana Marina. Non è un caso che gli Appiani, signori di Piombino e dell'Elba,
avessero scelto il luogo come loro residenza: a Marciana si trovavano il loro palazzo (che fu anche zecca per il conio di monete) e questa rocca, e da qui le coste,
facile preda di scorridori e pirati, erano ben lontane. Restaurata negli scorsi anni, la Fortezza ospita nel suo cortile, durante la bella stagione, spettacoli all'aperto.
Prima di svolgere il suo importante ruolo medievale, il paese aveva già avuto storia in epoca romana e una buona sosta per conoscere più da vicino il passato dell'isola è
quella al Museo Archeologico, all'interno del palazzo del Pretorio: le collezioni spaziano infatti dai primordi e dalla preistoria fino
all'epoca degli etruschi e alla colonizzazione romana (v. box sopra).
In paese si trovano anche la parrocchiale di S. Calerina, edificata nel XVl secolo su fondazioni più antiche, che conserva un
fonte battesimale del 1435, e la chiesetta di S. Liborio, del X11 secolo. Tra i vicoli del paese si notano anche l'abside e
monconi di pareti di una terza chiesa, che era la più antica del paese: S. Lorenzo, edificio pisano del 1100 distrutto dai turchi nel '600.
Da Marciana si sale in cabinovia alla vetta del monte Capanne . In alto sulle creste che separano il versante settentrionale del monte
Capanne dalle lunghe vallate occidentali che scendono verso Pomonte e Chiessi,
il santuario della Madonna del Monte (350 m) è la meta di una bella passeggiata che parte dal piazzale della fortezza di Marciana.
L'ascesa è abbastanza ripida, e lungo la mulattiera si incontrano le cappellette della Via Crucis decorate con una serie di affreschi popolari abbastanza ben conservati.
Dopo la salita tra i castagni, il santuario (627 m) è un'oasi di pace e frescura: costruito nel 1595, venne rimaneggiato più volte fino a raggiungere l'aspetto attuale nel 1799.
La tradizione popolare narra che la chiesa venne costruita qui dopo il ritrovamento di un'immagine di Maria da parte di un gruppo di paesani, e dopo che il quadro,
portato in paese, ne era scomparso per tornare miracolosamente sulla montagna.
Alla Madonna del Monte si svolse nell'estate del 1814 l'ultimo incontro tra Napoleone Bonaparte e la sua amata Maria Walewska, aristocratica polacca giunta
fin qui con il figlio illegittimo avuto dall'imperatore dei francesi.
Il santuario è anche un ottimo punto di partenza per camminate più o meno impegnative: basta una mezz'ora di cammino per raggiungere le rocce della punta dell'Aquila,
dove spesso, se ci si muove in silenzio, è possibile avvistare i mufloni.
Proseguendo lungo i sentieri segnalati si può scendere fino a Zanca oppure raggiungere Chiessi, con un percorso decisamente lungo e impegnativo.
L'Antiquarium di Marciana
Il museo è il più antico dell'isola: fondato negli anni '60 del '900, raccoglie reperti da varie zone dell'Elba, i materiali preistorici della grotta di
San Giuseppe a Rio e cib che rimane del carico di navi romane naufragate a Procchio nel II secolo a.C.
L'epoca più antica è trattata nelle prime due sale, con reperti che risalgono alle popolazioni di agricoltori del neolitico,
all'età del ferro e ai primi periodi del popolamento etrusco, tra il IV e il V secolo a.C.
Nella sala 3 il tema è la pietra: del granito dell'Elba si racconta la storia, si mostrano le tecniche di escavazione e anche i risultati artistici della
lavorazione, con una testa virile proveniente dalla collezione Foresi.
I relitti e l'archeologia subacquea occupano la sala successiva: i resti del carico di una nave oneraria comprendono
anfore di vino della Gallia, salsa di pesce di produzione ispanica, fichi africani, zolfo e vasellame di pregio, purtroppo molto danneggiato.
Il relitto 2 risale invece al '700 e trasportava vasellame, maioliche, forbici e pietre focaie.
Si conservano anche elementi dell'attrezzatura di bordo.
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