Torna su

Livorno : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diLivorno.

Comuni

Comune di Livorno

INFORMAZIONI STORICHE E CULTURALI

Primo porto e terza città della Toscana per numero di abitanti (155.880), Livorno è anche la città più nuova, la più importante delle città nuove italiane.
Nuova due volte: perché pianificata e costruita solo a partire dal 1577 e perché ricostruita, a partire dal 1945, dopo le bombe della guerra.
Per tutto il medioevo Livorno fu un piccolo scalo marittimo della vicina Pisa. La torre ( mastio di Matilde, alla metà del '200, poi il recinto fortificato detto Quadratura dei Pisani completarono le fortificazioni del primitivo villaggio. Attorno a quel nucleo, passato il borgo da Pisa a Genova dopo la battaglia della Meloria (1284) e acquisito definitivamente da Firenze nel 1421, si costruì la Fortezza vecchia (1519-1534). Secondo l'indirizzo tracciato da Cosimo I, che sulla Fortezza innalzò il suo palazzo e prefigurò per Livorno lo statuto di porto franco, il successore Francesco I diede avvò alla costruzione del nuovo porto e della nuova città. i1 28 marzo del 1577 fu posta la prima pietra secondo il progetto disegnato da Bernardo Buontalenti: un pentagono di bastioni cinti da canali (i "fossi") in comunicazione col mare, solcato da una maglia di strade ortogonali e con una vasta piazza d'armi del mezzo (oggi piazza Grande).
Nel 1590, mentre procedevano i lavori, il bastione nord-orientale fu trasformato in un grande fortezza (la Fortezza nuova).
Nel 1606 Livorno ebbe il titolo di città e nel 1615 al tempo di Cosimo Il, il nuovo porto era essenzialmente compiuto. Intanto, rapida mente, si popolava (da 480 abitanti nel 1551 a 3118 nel 1601, a circa 14000 nel 1629 A questo provvidero le Livornine, insieme di bandi emessi dal granduca Ferdinando intorno al 1590 per richiamare, attraverso privilegi fiscali e libertà di residenza e di culto, individui e comunità altrove perseguitati (v. box a pag. 32). Particolare importanza assunse la comunità ebraica (v. box a pag. 44), prevalentemente mercantile raccolta intorno alla Sinagoga ma non chiusa in un ghetto - non ce ne fu mai uno a Livorno! -, in grado di costituire dal XVI al XVIII secolo un riferimento per la diaspora europea; rilevante fu anche la presenza di una comunità inglese e più in genere nordica, perché a metà del '600 la città era già il quartier generale del commercio inglese nel Mediterraneo come porto franco di deposito e transito delle merci (specie gran olio, seta) da e per l'oriente: porto franco e neutrale, per riconoscimento di tutti.
Logico sviluppo della città rinascimentale medicea - "ideale" perché pensata, ma concretissima perché volta al commercio -fu la nascita del quartiere Venezia nuovi
In due tempi, nel corso del '600, su terreno consolidato con palificazioni e abbatter do parte della Fortezza nuova si costruirono case con fondachi e magazzini a livelli dell'acqua dei canali, in diretta comunicazione con le stive delle navi attraverso viavai dei "navicelli" e collegati alla strada dalle rampe, o "scalandroni , che ancora si vedono. Qui, nel '700, i ricchi mercanti livornesi e stranieri edificarono i loro palazzi e furono poste le principali sedi consolari, mentre nel corso del secolo tutta la città si infittiva di case e di chiese. Al tempo di Pietro Leopoldo (1765-1790) l'abitato prese a espandersi verso sud, la parte più al riparo dalla malaria, e intorno al 1780 si aprirono sul lungomare i primi stabilimenti balneari d'Italia sul modello di quelli inglesi. Fu per certi versi il secolo d'oro.
A Livorno attecchirono quasi naturalmente i Lumi, tanto che vi si stamparono una terza edizione dell'Encyclopédie, il Dei delitti e delle pene del Beccaria, opere di Voltaire, di Rousseau, del Verri (oltre a libri in ebraico e armeno esportati nel mondo).
Le occupazioni francesi e il blocco continentale napoleonico rappresentarono una dura battuta d'arresto per il porto, e addirittura il tramonto di una stagione, ma la città non cessò per questo di ingrandirsi sospinta dall'incremento demografico (a fine '700 si erano toccati gli 80000 abitanti).
L'ultima fase granducale, leopoldina, portò alla demolizione dei bastioni e all'espansione radiale oltre i fossi (opportunamente rettificati), verso sud e verso est: a pianificarla fu Luigi Bettarini e ad assecondarla con neoclassica sensibilità Pasquale Poccianti, che lavorò all'acquedotto di Cològnole e alle monumentali cisterne urbane. La città storica si aprì allora con grandi, luminosissime piazze - della Repubblica, Cavour - a quella ottocentesca e nello splendido lungomare si definirono insieme le strutture, bagni ville giardini, e l'idea stessa delle nascenti vacanze marine.
A dopo l'Unità datano il Mercato centrale, i macelli, la stazione (1911), mentre I'apertura dei cantieri Orlando (1865) segna l'avvio dell'industria; al periodo fascista, auspice Costanzo Ciano, risale l'ampliamento delle opere portuali legate all'area di espansione industriale a nord; al secondo dopoguerra la faticosa ricostruzione (oltre 1'80'0 degli edifici del centro era rasa al suolo), poi la nascita di nuovi quartieri a est e anche all'esterno della linea ferroviaria, mentre petroliferi e le darsene si coloravano come un patchwork di containers, fiancheggiate dalle gru e dai tralicci degli impianti di sollevamento.

.

.

.

.

.

.

Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie, prodotti tipici nel comune diLivorno

Ristoranti nel Comune di Livorno Tot: (1)  -  Ristoranti nel Comune di Livorno Tot: (2)  - 

Hotel, Agriturismi, Bed and Breakfast, Ristoranti, Pizzerie nel comune di Livorno

Livorno (Comune)  -  Le Cinque Querce Ristorante (Ristoranti)  -  Il Tegolo Ristorante (Ristoranti)  -  Il Sassoscritto Ristorante (Ristoranti)  - 

Lingua

Italian English French German Holland Russian

Da Visitare

Cerca